Contenuto principale

Nuovo ospedale, Ricci va avanti: «Fare presto, la Regione adotti atto fondamentale da cui non si possa più tornare indietro»

Area Celletta, il sindaco in consiglio comunale: valorizzare patrimonio pubblico è fare interessi dei cittadini. Speculazione? Affermazioni gravi, sbagliate e irrispettose

Sul nuovo ospedale «noi andiamo avanti e vogliamo fare presto. Questa è la nostra più grande preoccupazione. L’opposizione invece spera che non si faccia. Le posizioni sono chiare». Lo ha detto Matteo Ricci, intervenendo sull’adozione della variante al Piano regolatore relativa all’area ospedaliera di Muraglia, approvata a maggioranza in consiglio comunale. Considerazioni: «Nella campagna elettorale per le comunali noi abbiamo detto sì. Non era nascosto, né edulcorato o sfumato,  ma messo al centro del programma». Quindi:  «Visto l’esito, la stragrande maggioranza dei pesaresi si è espressa a favore del nuovo ospedale. L’opposizione invece ha detto no: continuerà a farlo anche a ottobre, quando si tornerà in consiglio per la terza volta. Così come nella prossima campagna elettorale per le regionali». Ma «dopo anni in cui abbiamo evidenziato le carenze della sanità pesarese e del nord delle Marche», ha proseguito il sindaco, «con discussioni infinite sull’opportunità di fare un nuovo ospedale e sulla collocazione, tornare indietro è da irresponsabili. Per i pesaresi e per le generazioni future. Siamo già in ritardo di 10-15 anni». Ancora: «Basta coi fantarendering, la campagna elettorale è finita. Non si costruisce nella collina: lasciamo fare gli ingegneri idraulici a chi lo è davvero». Sulla viabilità: «Guarderemo sicuramente a tutte le misure da prendere. Lo stiamo prevedendo, non a caso il nuovo nosocomio sarà dove finisce l’interquartieri e dove si fa il secondo casello. Ragioneremo certamente anche su via Flaminia e Ardizio». Dopodiché, secondo il sindaco, «per Muraglia sarà un grande vantaggio. Si darà valore alle case che ci sono nel quartiere. E ci saranno possibilità di trasformazione per molti edifici al servizio dell’ospedale». Conclusione: «Noi andiamo avanti. E spingeremo perché la Regione faccia un atto fondamentale entro questa legislatura regionale, da cui non si possa tornare indietro».

 

CELLETTA - «Un amministratore prima di fare gli interessi dei privati deve fare quelli del Comune. Se non valorizza il patrimonio pubblico, allora è un cattivo amministratore». Così Matteo Ricci sul piano delle alienazioni e valorizzazioni, riferendosi all’area della Celletta «tra casello e interquartieri».  Ha osservato il sindaco: «Il patrimonio pubblico deve essere produttivo: o dà servizi, oppure risorse da offrire ai cittadini. Per troppi anni la politica del patrimonio pubblico, anche a Pesaro, ha lasciato le cose immobili e improduttive. Non possiamo svendere o svalutare il patrimonio del Comune: prima di tutto facciamo l’interesse pubblico». Anche perché «non stiamo parlando di una zona nuova.  Oggi è costruibile: in passato il consiglio ha previsto un bocciodromo. Poi si è deciso di ristrutturare la struttura che c’era: oggi, dunque, non ha più senso lasciare lì la previsione di un luogo per giocare a bocce». Ricci ha sgombrato il campo anche dai temi ambientali: «Non mi si faccia la lezione sull’anidride carbonica, perché nel prossimo consiglio porteremo 19 ettari di nuovi boschi. La nostra linea è chiara: portare più verde dentro la città». Avanti: «Abbiamo detto che saremo i primi amministratori che non programmano l’espansione di Pesaro. Noi ci concentreremo sulle trasformazioni nel costruito. Ma facciamo a intenderci: vogliamo togliere tutte le previsioni urbanistiche nel piano regolatore che ad oggi non sono partite? Tutti ci sconsigliano di farlo – ha evidenziato il sindaco -, perché andremmo incontro a diritti acquisiti  di ‘enne’ cittadini. Che al primo ricorso invaliderebbero il nostro Prg. Tant’è che ‘costruire nel costruito’ significa non prevedere nuove aree e flessibilizzare parti del costruito. Lo faccio per il privato e non lo dovrei fare per il Comune?». Non solo: «Non stiamo decidendo di vendere l’area: vogliamo valorizzarla perché questo è l’interesse pubblico. Non è che costruire un’altra cosa rispetto a un bocciodromo comporta un consumo di suolo diverso». L’analisi: «Se troviamo un’altra area migliore di proprietà del Comune dove trasferire la capacità edificatoria, quella valorizzazione si può anche spostare. Decideremo successivamente sulla vendita o sullo spostamento. Ma perché non devo valorizzare le cose del Comune? L'amministrazione comunale fa le cose per i cittadini. Se ricava risorse da una vendita, le investe in opere pubbliche per la città». Ha chiuso Ricci: «Ho seri dubbi sul fatto che quell’area, tra interquartieri e casello, sia diventata da salvaguardia ambientale. Un consigliere di maggioranza che vota contro (riferimento a Michele Gambini, ndr) si prende una bella responsabilità politica. Ma non accetto il termine speculazione: è un’affermazione grave. Oltre che ingiusta nel merito e irrispettosa verso il consiglio».



Torna all'inizio