Contenuto principale

Lucrezia Borgia

Dal   al 

A Palazzo Ducale un nuovo appuntamento della rassegna La Strada per Pesaro. Pesaresi d’adozione dedicato ad una delle figure femminili più affascinanti e mistificate del rinascimento italiano.

Sabato 9 novembre alle ore 16, nel salone Metaurense di Palazzo Ducale (g.c.), torna la rassegna La Strada per Pesaro. Pesaresi d’adozione, ideata e diretta da Lucia Ferrati.

Il 16° appuntamento è dedicato - in occasione dei 500 anni dalla sua morte - a Lucrezia Borgia (Subiaco, 18 aprile 1480 - Ferrara, 24 giugno 1519), una delle figure femminili più affascinanti e al contempo mistificate del rinascimento italiano. Figlia illegittima del cardinale Rodrigo Borgia (Papa Alessandro VI) e della sua amante Vannozza Cattanei, romana di origini lombarde, Lucrezia Borgia nasce a Subiaco il 18 aprile 1480. Nella sua breve vita (morirà di parto a soli 39 anni), Lucrezia ha tre mariti e almeno sette figli. Il suo primo matrimonio con Giovanni Sforza, signore di Pesaro e conte di Cotignola, viene deciso dal Papa con lo scopo di alleare i Borgia con importanti famiglie principesche e dinastie italiane; ma le ragioni politiche mutano rapidamente e il matrimonio è destinato presto a naufragare. Alessandro VI fa annullare le nozze costringendo Giovanni a confessare la propria (falsa) condizione di impotenza e "dimostrare" che il matrimonio con la tredicenne Lucrezia non è mai stato consumato. La vendetta di Giovanni si concretizzerà con le pesanti accuse nei confronti della stessa giovane moglie, di relazioni incestuose con suo fratello Cesare e con lo stesso papa Alessandro. Nel 1498, Lucrezia viene data in sposa ad Alfonso d'Aragona, duca di Bisceglie, che un paio d'anni dopo viene ucciso in circostanze misteriose, forse per mano di Cesare Borgia. Nel 1502, Lucrezia si unisce in matrimonio con Alfonso I d'Este, duca di Ferrara e diventa duchessa di una delle corti più raffinate e rappresentative del rinascimento italiano. Circondata da artisti e scrittori, tra cui Ludovico Ariosto e Pietro Bembo (con cui intrattiene una amorosa amicizia), durante i suoi anni ferraresi, Lucrezia dimostra di essere anche un’ottima governante, attenta al benessere dei suoi cittadini, soprattutto dei più indigenti. Fa erigere ospedali per i poveri e fa bonificare terreni paludosi recuperandoli per uso agricolo, conquistando il rispetto e l’amore dei suoi sudditi. La sua profonda religiosità segna, fino alla fine dei suoi giorni, un percorso di ascesi mistica (iniziato fin da giovanissima) che si concretizza attraverso un generoso sostegno morale e materiale verso chiese e monasteri.
Nonostante l’ormai annosa rivalutazione della sua figura da parte di illustri storici e studiosi come Gregorovius, Maria Bellonci, Genevieve Chastanet o Dario Fo e in particolare grazie agli studi sul genere femminile come quelli condotti da Gabriella Zarri, l‘immagine di Lucrezia Borgia non è ancora dispensata da polemiche e sospetti. Ancora oggi, infatti, non è semplice raccontare la sua storia, ancora intrisa di credenze e dicerie che continuano, con tenacia, ad avvalorare lo stereotipo dominante nella cultura popolare. Uno stereotipo di sanguinaria, libertina, incestuosa e avvelenatrice che fu creato per motivi principalmente politici dai suoi stessi contemporanei - come il cerimoniere pontificio Giovanni Burcardo o lo storico Francesco Guicciardini - e che poi fu rilanciato a fini meramente commerciali nell’Ottocento da scrittori e musicisti come Hugo, Dumas o Donizetti. Perché la leggenda nera di Lucrezia Borgia, nei secoli, ha sempre attratto e solleticato il cosiddetto “immaginario collettivo”. Su Lucrezia è ricaduto tutto il peso dell’odio contro il casato dei Borgia: contro il padre-papa Alessandro VI e contro suo fratello Cesare, Il terribile Valentino, lui sì di certo assassino, avvelenatore, usurpatore, sanguinario. Ma se Cesare è stato oggetto di stima e ammirazione politica tanto da essere stato tra gli ispiratori del Principe di Machiavelli o uno dei mecenati favoriti di Leonardo da Vinci, Lucrezia non ha mai suscitato ammirazione né rispetto. I lettori, gli artisti e i relatori di questo nuovo appuntamento de ‘La Strada per Pesaro’, proveranno a parlarci di un’altra Lucrezia, forse meno conosciuta ma di certo più vera.

La rassegna di incontri La strada per Pesaro. Pesaresi d’adozione, ideata e diretta da Lucia Ferrati è dedicata ai “forestieri” di ieri e di oggi: donne e uomini “venuti da fuori”, che per scelta o destino, per breve o lungo tempo, sono diventati cittadini di Pesaro. Intellettuali, poeti e scrittori come Bernardo e Torquato Tasso, Giovan Battista Passeri, Giuseppe Picciola, Clarice Tartufari, Dino Garrone, Nino Pedretti, Enzio Cetrangolo, Roberto Dionigi, attori come Annibale e Ave Ninchi, partigiani come Lea e Sparta Trivella, politici come Ernesto Nathan e Marcello Stefanini, nobili e nobildonne come Lucrezia Borgia, la Famiglia Mosca, Giulio Perticari e Costanza Monti, musicisti come Carlo Pedrotti, Pietro Mascagni, Riccardo Zandonai, Amilcare Zanella, Mario Del Monaco. Luciano Pavarotti e Alberto Zedda regnanti come Carolina di Brunswick, artisti come i pittori di Villa Imperiale (Raffaellino del Colle, Dosso e Battista Dossi, Agnolo Bronzino, Francesco Menzocchi), o quelli convenuti alla scuola di Giannandrea Lazzarini, e ancora Federico Barocci, Nino Caffè e lo scultore Loreno Sguanci, tipografi come Annesio Nobili, botanici e naturalisti come Aldo J. B. Brilli-Cattarini, sportivi come Riccardo Brusi, religiosi come Giuseppe Bocci, Gianfranco Chiti o Serafina Sforza, testimoni della deportazione nazista come Irene Kriwcenko, ceramisti come Filippo Antonio Calegari, architetti come Filippo Terzi e Luciano Laurana, medici come Cesare Lombroso, per citarne solo alcuni. Ma anche giornalisti, prefetti e questori e i tanti maestri e professori che hanno cresciuto intere generazioni di pesaresi. Personalità complesse e carismatiche che hanno lasciato una forte impronta del loro pensiero e della loro opera; e una visione nuova, affascinante e inedita della nostra città. Letture, materiali iconografici, interventi critici, testimonianze, mostre, spettacoli e performance, contribuiranno, in ogni appuntamento, a raccontare le loro storie.

La rassegna è promossa dal Comune di Pesaro/Presidenza del Consiglio in collaborazione con: Pesaro Città che legge, Associazione “Amici della Biblioteca Oliveriana”, Ente Olivieri Biblioteca e Musei Oliveriani  Pesaro, Associazione APS Le Voci dei Libri, Associazione Sforza Pesaro, Amat, con il contributo di Riviera Banca       

PROGRAMMA
Sabato 9 novembre  ore 16.00
Ritratto di Lucrezia Borgia: letture di Silvia Melini, Sara Santori, Luca Sinelli e Luigi Sica; interventi musicali di Alida Oliva  (canto e flauto) e di Willelm Peerik (clavicembalo)
A seguire:
Riccardo Paolo Uguccioni, Le guerre d’Italia ai tempi di Lucrezia
Marcello Luchetti, Lucrezia Borgia a Pesaro
Rodolfo Battistini, I volti di Lucrezia  

Al termine dell’incontro, Francesco Fornaci, Presidente dell’Associazione “Sforza Pesaro”, illustrerà ai presenti la sua collezione privata dedicata alla famiglia Sforza allestita nello stesso Salone Metaurense.

info tel. 0721 33344
ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili




Torna all'inizio