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L’Ambito Territoriale Sociale traccia un bilancio

L’Ambito Territoriale Sociale (ATS) n.1 che comprende i comuni di Gabicce Mare, Gradara, Mombaroccio, Monteciccardo, Montelabbate, Pesaro, Tavullia, Vallefoglia, presenta il percorso dal 2014 al 2019.

 

“Da un bilancio del 2014 di  € 2.312.780 – ha sottolineato Domenico Pascuzzi presidente (ATS) n.1 - siamo passati ad un bilancio di previsione di entrata per il 2019 di € 4.304.065, frutto, in modo particolare, della capacità progettuale dello staff e dei servizi sociali dei Comuni. Abbiamo così potuto innovare con 20 nuovi servizi e abbiamo dato risposte ai cittadini.” “E’ cambiato il lavoro dell’Ambito, fondamentale è stata la progettazione che ci ha permesso di intercettare finanziamenti - ha precisato Sara Mengucci vicepresidente (ATS) n.1- penso per esempio al servizio sulla violenza sulla donne, progettato insieme all’assessore Ceccarelli, alla collaborazione con l’Asur per i minori, alla disabilità e a tanti altri settori di intervento.” “L’ambito è diventato un luogo di progettazione condivisa e di partecipazione – ha concluso Sara Mengucci- ed è diventato strategico nelle politiche sociali e nel welfare.”
Roberto Drago coordinatore dell’Ambito Territoriale Sociale n.1 che Sara Mengucci e Domenico Pascuzzi hanno più volte ringraziato, ha evidenziato  l’importanza della rete che fa sentire tutti protagonisti. “Abbiamo un bilancio di più di 4 milioni ma sono tutti vincolati, nel 2014 erano fondi liberi, ora progettiamo dentro programmazioni già definite e questo richiede appunto rete soprattutto con il sociale, con la sanità e un grande lavoro di squadra”. 

Per il 2019 dunque  il bilancio è di € 4.304.065, le risorse hanno infatti le seguenti fonti, così ripartite:

Progetti europei (2017-2019): € 2.485.317,12

Progetti regionali o nazionali: € 374.107,27 (annuali o biennali)

Nuovi progetti in corso di approvazione: € 174.500 e rinnovo Home Care Premium (€ 850.000 per 3 anni).

Le nuove, importanti entrate, hanno permesso all’ATS 1 di rafforzare, implementare e innovare la rete dei servizi nei Comuni del proprio territorio con 20 nuovi servizi/interventi.

La rete
Fondamentale nel  percorso  è stato il rafforzamento della rete territoriale. In  particolare è stata rafforzata l’ integrazione socio sanitaria con la costituzione dell’Unità operativa sociale e sanitaria dove ATS e Distretto hanno avviato gruppi di lavoro in collaborazione anche con i Dipartimenti di salute mentale, delle dipendenze patologiche e di prevenzione.

Un modello di lavoro integrato
Una serie di protocolli di intesa che hanno inoltre formalizzato un modello pesarese di lavoro integrato sia con le Istituzioni che con i soggetti del Terzo settore.
Sono stati infatti creati  40 tavoli di lavoro tematici, integrati e multidisciplinari, coordinati dall’ATS 1.

I servizi e gli interventi a titolarità dell’ATS 1, oltre ai soggetti istituzionali, vedono coinvolte 12 cooperative sociali, 27 associazioni di volontariato e di promozione sociale e  3 fondazioni.
È stata ancor più rafforzata la rete con gli Istituti scolastici di ogni ordine e grado, grazie al centro di ascolto “Passaparola” e al lavoro congiunto con i dirigenti scolastici, i docenti referenti e i rappresentanti degli studenti degli istituti superiori

Le aree settoriali con un maggior incremento di competenze e di risorse sono state le seguenti:
•    disabilità: con nuovi progetti del “dopo di noi”, dei disabili sensoriali, del trasporto dializzati, della vita indipendente;
•    povertà e dell’inclusione sociale con l’apertura degli sportelli SIA (sportello per l’inclusione attiva) e poi REI (Reddito di Inclusione) , piano povertà ATS1, tirocini di inserimento sociale, sportello tutele
•    famiglia e minori con la creazione di 3 centri per le famiglie in rete, nuovi interventi domiciliari per famiglie con minori,  servizio e promozione affido e  coordinatore pedagogico.

Nel 2018 il Servizio di Assistenza Domiciliare (SAD), gestito da ogni singolo Comune, è passato a gestione di Ambito finanziato con € 1.199.744, risorse ministeriali e dei singoli Comuni.
L’ATS 1 da soggetto che coordinava i servizi sociali dei Comuni si è quindi trasformato anche in gestore, titolare di molti interventi sociali, socio-sanitari ed educativi, con una ricaduta significativa sui cittadini direttamente coinvolti.
I risultati raggiunti sono davvero straordinari se si considera che
Il  2014 è stato caratterizzato rispetto alle risorse finanziarie per gli ATS, da due nuove condizioni con gravi ricadute sul bilancio 2015, la soppressione del Fondo Unico Regionale e i tagli su risorse statali e su finanziamenti previsti da Leggi di settore regionale.
Il bilancio di previsione dell’ATS 1 di entrata del 2014 era di  € 2.312.780, che nel 2015 sarebbe sceso intorno a € 1.200.000.

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