Il discorso pubblico sull’immigrazione è un’arena dominata da attori politici che spingono al limite le proprie idiosincrasie, individuando “nemici pubblici” su cui canalizzare i disagi e le ansie dei cittadini. L’immigrazione è un tema emotivamente coinvolgente, che viene visto come uno strumento per raggiungere obiettivi utilitaristici: l’incremento dell’audience per i media e dei consensi per i leader di partito. Si impongono così parole e gesti basati sull’idea che “gli immigrati sono una minaccia”.
Più che domandarsi perché molti politici facciano ricorso a questo schema, il libro di Battistelli, docente di Sociologia all’Università di Roma la Sapienza, intende rispondere alla domanda sul perché esso abbia tanto successo. Nella costruzione sociale dell’immigrato come minaccia, il ruolo giocato dall’alto (l’imbroglio che semplifica un fenomeno epocale e promette soluzioni impossibili) è preponderante, ma non è l’unico elemento a pesare. Vi è anche una visione dal basso (la rabbia della gente), che matura nel contesto disumanizzato delle periferie urbane ed è inasprita dalla crisi economica e sociale. L’obiettivo è comprendere questo punto di vista allo scopo di superarlo.
Interverranno Pino Longobardi (Labirinto Cooperativa Sociale) e Giovanni Boccia Artieri (Saggista e docente di Scienze della comunicazione, Università di Urbino “Carlo Bo”).
Sarà presente l'autore.
info tel. 0721.416229 (lun.-ven. 15.30-19.30)
ingresso libero
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