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Il ‘viaggio vitruviano’ di Iacurci approda ai Musei Civici, Ricci: «Avanti insieme con Urbino e Fano sulla cultura»

Suggestivo allestimento con dieci edizioni del De Architectura dall’Oliveriana, nell’ambito delle mostre per Leonardo e Raffaello. Il sindaco: così promuoviamo insieme il territorio

Matteo Ricci e Daniele Vimini simulano l’«uomo vitruviano» ai Musei Civici, poi visitano la mostra  «Tracing Vitruvio. Viaggio onirico tra le pagine del De Architectura» (inaugurazione a Palazzo Mosca sabato 13 luglio alle ore 19; apertura dal 14 luglio al 13 ottobre 2019), firmata dall’artista Agostino Iacurci e curata da Marcello Smarrelli.  Con loro anche il presidente dell’Ente Olivieri Fabrizio Battistelli e la curatrice della sezione bibliografica Brunella Paolini. Dieci edizioni del De Architectura di Vitruvio, conservate nella biblioteca Oliveriana, ognuna aperta su una pagine diversa dei dieci libri di cui si compone il trattato. «Come un sogno ad occhi aperti attraverso le forme vitruviane, Iacurci (classe 1986), realizza un’installazione fortemente scenografica e coinvolgente, composta da opere tridimensionali e pittoriche», rilevano gli organizzatori. Il disegno nasce  dalle «Mostre per Leonardo e per Raffaello» a Urbino, Fano e Pesaro, nell’ambito delle celebrazioni promosse dal Mibac per i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci nel 2019 e di Raffaello Sanzio nel 2020. Evidenzia Matteo Ricci: «Il lavoro in rete con Urbino e Fano prosegue. Anzi: ormai è prassi comune, per fare in modo che gli anniversari - come in questo caso - o altre occasioni possano diventare veicolo di promozione del territorio. Una cosa che fino a qualche anno fa non si era mai fatta: merito di tutti i Comuni». Commenta il sindaco: «Ho conosciuto Iacurci: la volontà è concludere il percorso con un murales («sarebbe il coronamento di questo sogno ad occhi aperti, con la reinterpretazione della facciata del tempio progettato da Vitruvio, di cui si parla nel De Architectura», spiega l’artista, ndr). Sarà compito nostro individuare il luogo più adeguato in città. Ho colto la sua capacità di trasformare un lavoro tecnico, che ha fatto scuola per secoli, in una visione». Per Ricci, quindi, una mostra «di grande impatto, caratterizzata da colori bellissimi».

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