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Il canto del cigno / Note Oliveriane

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A Palazzo Almerici sede della Biblioteca e del Museo Oliveriani, un appuntamento in musica nel segno di Rossini

A Pesaro Città Creativa Unesco della musica, nell’anno che celebra il 150° della morte di Gioachino Rossini, l’Ente Olivieri – Biblioteca e Musei Oliveriani propone la rassegna Note Oliveriane 2018/Estate, in collaborazione con l’Associazione “Amici della Biblioteca Oliveriana”.

Si parte giovedì 19 luglio alle 21.15 – nel cortile di Palazzo Almerici - con Il canto del cigno, esecuzioni musicali tratte da G. Rossini, G. Crescentini e A. Zingarelli con Pamela Lucciarini, soprano, ed Elisabetta Rossi, arpa.

Gioachino Rossini si impone come innovatore in ambito vocale e formale; le sue opere per la prima volta sono scritte per essere eseguite esattamente come egli  voleva. Prima di lui, Era in uso che i cantanti acquisissero le linee melodiche e le adattassero a loro misura con vocalizzi, fioriture, cadenze e che riscrivessero in pratica la musica a loro piacimento. Per tutto il Settecento infatti, grazie alle scholae e ai seminari molto fiorenti nelle Marche e a Napoli, i cantanti possedevano la preparazione necessaria per essere essi stessi compositori. I grandi castrati italiani in special modo - figure come Caffarelli, Farinelli, Velluti, Crescentini - erano talmente conosciuti ed apprezzati in tutta Europa da poter incutere timore reverenziale agli stessi compositori. In tale contesto Rossini, a cavallo tra i due secoli, raccoglie questa grande eredità facendola propria e, ben attento ai tempi che cambiavano (un editto napoleonico impediva la castrazione nel nord d’Italia dai primi dell’Ottocento che fu definitivamente interdetta dall’Unità d’Italia), seppe trasportare nella sua musica la magia di questa prassi esecutiva, fino ad allora proprietà esclusiva dei cantanti. Infatti  dagli impresari veniva spesso chiesto ai compositori di scrivere in maniera semplice ed ampia e di dare spazio alla fantasia improvvisativa della star del momento. Da qui è scaturito poi l’erroneo giudizio negativo da parte dei moderni nei confronti dei grandi maestri napoletani di fine settecento, come ad esempio Cimarosa e Paisiello. 

Il programma della serata prende inizio da uno dei più celebri castrati di fine settecento, Girolamo Crescentini, presente anche presso la corte di Napoleone e noto didatta e direttore del Liceo Musicale di Bologna e del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli. Compositore di numerosi brani da camera per canto e piano e di opere didattiche, fu un sensibilissimo interprete e insegnante di canto; la famosa Colbran, prima moglie e cantante di Rossini, fu sua allieva e si presume che questo abbia fortemente influenzato la scrittura rossiniana all’epoca in via di definizione stilistica. I brani di Rossini sono tratti sia dalle opere cantate dalla Colbran che da piccoli ma raffinatissimi camei della sua ultima produzione cameristica.

Il programma:

Gioachino Rossini: La partenza - canzonetta da Le soirèe musicales

Girolamo Crescentini: Numi se giusti siete - cantata 

Gioachino Rossini: Giusto ciel in tal periglio - aria dall’opera Maometto II 

Antonio Zingarelli: Ombra adorata aspetta - aria variata da G. Crescentini dall’opera Romeo e Giulietta

Gioachino Rossini: Bel raggio lusingher - aria dall’opera Semiramide

Gioachino Rossini: Assisa al piè d’un salce - aria dall’opera Otello

Gioachino Rossini: Tanti affetti - aria dall’opera La donna del lago

   

Pamela Lucciarini debutta con Bressan nel Don Giovanni di Mozart col ruolo di Elvira. L’anno seguente sotto la direzione di Fabio Biondi interpreta l’Opera La Didone di Cavalli a Torino. Nel 2009 con Riccardo Muti si esibisce a L’Opera Garnier e a Ravenna Festival con l’Opera Demofoonte di N. Jommelli e con La Venexiana interpreta L’Incoronazione di Poppea a La Cité de la Musique,  registrando per Glossa. Negli anni successivi con F. Biondi canta in Norvegia Ascanio in Alba di Mozart e a Jesi, Cuenca, Cracovia, La Fenice sul rogo di Pergolesi. Con Cantar Lontano si esibisce ad Innsbruck, Anvers, Utrecht. Con E. Onofri in prima moderna inscena Antigono di Mazzoni a Lisbona. Recentemente ha preso parte al Festival delle Nazioni in una prima assoluta di F.M. Paradiso e alla Stagione concertistica degli Amici della Musica di Ancona ha cominciato un percorso triennale dedicato alla musica del Seicento.

Elisabetta Rossi ha studiato al Conservatorio "G. Rossini" di Pesaro nella classe di Arpa della Professoressa Bianca Maria Monteverde con la quale si è diplomata nell'anno 1994/95 con la votazione di 10/10. Svolge attività concertistica in formazioni cameristiche (dal duo al quartetto di arpe, duo arpa e flauto e soprattutto in Trio – arpa, violino e flauto - Ban Ensemble) con un repertorio che spazia dal classico fino al contemporaneo, passando per la musica popolare. Con il Ban Ensemble è entrata a far parte di un’originale formazione, The BeatLess Chamber Orchestra, con la quale esegue il repertorio cosiddetto “sinfonico” della storica band inglese. Il Ban Ensemble si è da ultimo esibito al prestigioso festival di Tongeren in Belgio.

  

L’iniziativa è promossa da: Ente Olivieri - Biblioteca e Musei Oliveriani di Pesaro e dall’ Associazione “Amici della Biblioteca Oliveriana” con il patrocinio di: Regione Marche, Provincia di Pesaro e Urbino, Comune di Pesaro, Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, Ente Concerti di Pesaro.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti disponibili

Info: Biblioteca Oliveriana 0721.33344 

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