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Città della Musica Unesco, Ricci premia i protagonisti: «Merito di chi ha messo una nota»

Il sindaco: traguardo storico, ora festa con Notte Bianca

 

PESARO – «E’ una giornata straordinaria», scandisce il sindaco Matteo Ricci, nella sala dei marmi del Conservatorio. Il soprano Samantha Faina e il basso Li ShuXin (allievi della classe di Eughenia Dundekova; al pianoforte il docente Paolo Gobbi, ndr) lo rimarcano in apertura con le note di Rossini e Martín y Soler. «Non potevamo che scegliere questo luogo per l’occasione», evidenzia il vicesindaco Daniele Vimini. A fare gli onori di casa il presidente Giorgio Girelli; al tavolo la prima firmatrice della legge speciale sul 150esimo di Rossini, Camilla Fabbri: «Giovedì 30 novembre riunione del comitato promotore e presentazione delle iniziative per il 2018. Stiamo ricevendo proposte di collaborazione quotidiane da altre città e incontreremo anche il presidente Luciano Violante». Poi l’ambasciatore dell’Iniziativa Adriatico-Ionica, Fabio Pigliapoco; il responsabile dell’ufficio Unesco del ministero degli Affari Esteri, Francesco Tafuri;  l’architetto Vittorio Salmoni in rappresentanza di Fabriano, altra città creativa Unesco delle Marche. Con messaggio dell’ambasciatrice Unesco delle Città creative nel mondo, Francesca Merloni: «Pesaro ha portato avanti un lavoro instancabile, in coerenza con il suo progetto culturale». In platea vertici di istituzioni, enti, associazioni e realtà musicali della città. Ma anche i sindaci di Recanati, Offida, Alghero, Apecchio, San Lorenzo in Campo, Acqualagna. Ovvero alcuni tra i centri che hanno condiviso il progetto.

IL SINDACO - Così Matteo Ricci: «Ci avevamo già provato in passato, i cartelli erano già stati messi (da oggi anche la scritta nella rotonda dell’autostrada, ndr). Risultato raggiunto con la costruzione di un dossier impeccabile. Ringrazio le città che ci hanno sostenuto: Bologna, Fabriano e tutti i Comuni marchigiani. Ma anche il ministro Dario Franceschini e il sottosegretario agli Affari Esteri Vincenzo Amendola. Il riconoscimento vale tanto: a mio avviso decine di milioni in termini culturali ed economici. Non dura un anno, è per sempre: ci sono grandi potenzialità. Specialmente perché i due capoluoghi della provincia possono rafforzarsi sotto il segno dell’Unesco. Vogliamo giocarcela bene». Secondo il sindaco, che ha citato Conservatorio, Rof, Fondazione Rossini, Ente Concerti e Orchestre, «il merito è di chi negli anni ha messo una nota. Ma anche di chi ha faticato per imparare la musica, di chi ha promosso eventi musicali. Dei ragazzi, delle scuole, delle bande. Vogliamo una città che viva di musica tutto l’anno. Ne metteremo sempre di più». La paternità, ribadisce, «va in primis a Rossini e Mariotti (applaudito dai presenti, ndr)». Quindi la virata sul 150esimo: «Pensavo che potesse essere il trampolino di lancio per il riconoscimento Unesco nel 2019, invece è stato il contrario. La legge speciale è approvata: l’obiettivo è fare dell’anniversario un evento mondiale. Rossini sarà il testimonial della bellezza italiana nel 2018.

Un percorso che coinvolgerà ministero degli Esteri, Istituti di Cultura, ministero dello Sviluppo economico, Miur. A livello internazionale punteremo sulla lirica. Toccando le grandi città del mondo: Parigi, New York, Tokyo. Racconteremo Rossini con la musica, ma anche con enogastronomia e cinema. L’investimento strutturale sarà il museo a Palazzo Antaldi, per cui abbiamo ottenuto un milione. E il budget generale, oltre ai 700mila euro della legge speciale, sarà integrato dagli sponsor privati. Il 150esimo sarà un’occasione di rilancio delle Marche dopo il sisma». Insomma: «La musica si porta dietro tutto il resto della proposta culturale pesarese. La festa continua con la Notte Bianca». Premiati dal sindaco, tra gli altri, i rappresentanti di Conservatorio, Rof, Orchestra sinfonica, Orchestra Filarmonica, Fondazione Rossini, Ente Concerti, LiberaMusica,  Vespri d’Organo, Zero Crossing, Zoe Microfestival, Coro Pueri Cantores, Coro Polifonico Jubilate Candelara, Kairos, Fotoclub, Banda di Candelara.

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