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Artisti, al pari degli insegnanti, fondamentali alla ripartenza del Paese. Abbiano priorità nelle vaccinazioni

Pesaro Città Creativa Unesco propone un “modello cultura” come contrasto alla pandemia: spettacoli ripensati con forme agili e rispettose della sicurezza, test rapidi volontari al pubblico 

«La notizia della possibile riapertura dei teatri dal 27 marzo è una grandissima opportunità da cogliere» così il vicesindaco e assessore alla Bellezza di Pesaro Daniele Vimini sull’annuncio fatto dal Governo nelle scorse ore.

«A Pesaro ne approfitteremo per tornare a lavorare in presenza di pubblico – assicura il vicesindaco -, perché in realtà non ci siamo mai fermati esplorando le tante possibilità che il digitale ci offre. Offrendo così la possibilità, innanzitutto ad artisti e maestranze del territorio, di veder riconosciute le loro competenze e professionalità».

«Ci inventeremo formule agili – continua Vimini - rispettose della sicurezza, anche per contribuire a una grande operazione di ripresa di fiducia del pubblico verso lo spettacolo dal vivo. Inoltre, come già annunciato, lavoriamo per anticipare alla primavera le arene all'aperto, scommettendo su un’estate che vogliamo pensare diffusa, sicura e di rinascita. Una 'estate dell'arte all'aperto' che vada da maggio a ottobre»

Da Pesaro arriva quindi una proposta, che verrà formalizzata al ministro Dario Franceschini: «Sarebbe bello pensare anche ad un vero e proprio “modello cultura” nel contrasto alla pandemia». L’idea è quella di approfittare della partecipazione a teatro per «offrire test rapidi al pubblico che si presenterà in sala e soprattutto - come i professori e gli insegnanti, per analogia e importanza del ruolo sociale ed educativo - proponiamo la priorità nelle vaccinazioni ad artisti e professionisti del settore che si troveranno ad abitare i palcoscenici».

«Sarebbe una grande occasione per la cultura e lo spettacolo dal vivo di riprendersi la scena e il tempo perduto» conclude Vimini.

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