Inaugurata nel 2009 presso l'Istituto Tecnico Commerciale Donato Bramante e intitolata Grafica Utile - come da espressa volontà del suo autore Massimo Dolcini (Pesaro 1945-2005) - l'esposizione permanente dei manifesti del grafico pesarese racconta e documenta la storia sociale e culturale della città negli ultimi 40 anni. L’allestimento è stato curato dal professor Luigi Panzieri con lo stesso Dolcini.

I manifesti originali - 450 circa - sono allestiti in aule e corridoi secondo criteri tematici che accorpano i progetti cui Dolcini lavorò: Rossini Opera Festival, stagioni teatrali, eventi culturali, comunicazione sociale, manifestazioni sportive e molto altro. Attraverso la raccolta, l'Istituto diventa una vera e propria Scuola/Museo i cui primi fruitori sono gli studenti. Prematuramente scomparso nel 2005, Dolcini è stato allievo di Albe Steiner e Michele Provinciali al Corso Superiore di Arte Grafica di Urbino, di cui è stato successivamente insegnante, diventando un'autorità di riferimento a livello nazionale e internazionale nel campo della grafica e del visual design. Dal 1971 Dolcini avvia un rapporto di consulenza e produzione grafica con il Comune di Pesaro che darà vita ad una progettazione dell'immagine di un’amministrazione locale che rimane fra le più significative in Italia; è in questo ambito che realizza la sua idea di ‘grafica di pubblica utilità’.

I manifesti di Dolcini per Pesaro diventeranno infatti non solo l'identità visiva della città, ma anche delle sue campagne tematiche sociali e culturali. Grazie ad un linguaggio immediato che fa ricorso ad immagini popolari, e allo stesso tempo ironiche e surreali, la sua comunicazione cattura l'occhio e si deposita nella memoria per sempre. Innovativa per quegli anni e ancora sorprendentemente attuale, la produzione di Dolcini costituisce un patrimonio fra i più alti in Italia nel settore della grafica. Nel 2008 si è costituita a Pesaro l’associazione ‘Massimo Dolcini’, con la finalità primaria di valorizzare la figura di Dolcini a partire dal riordino e dalla catalogazione del grande patrimonio di opere lasciate dal grafico pesarese.