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La Strada per Pesaro. Pesaresi d’adozione / Alberto Zedda

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Torna la rassegna che indaga i ‘forestieri’ che per scelta o destino sono diventati cittadini di Pesaro. In piena ‘Settimana Rossiniana’ si parla di uno dei protagonisti della Rossini renaissance. Un grande uomo di cultura e di musica, ‘innamorato’ del suo autore.

Mercoledì 28 febbraio (alle 18), un nuovo appuntamento della rassegna ‘La strada per Pesaro. Pesaresi d’adozione’, dedicata ai “forestieri” di ieri e di oggi: donne e uomini “venuti da fuori” e che per scelta o per destino, per breve o lungo tempo, sono diventati cittadini di Pesaro. Personalità complesse e carismatiche che hanno lasciato una forte impronta del loro pensiero e della loro opera e anche una visione affascinante e inedita della nostra citta. Questa volta, nel pieno della ‘Settimana Rossiniana’ 2018, il ricordo del Maestro Alberto Zedda, uno dei protagonisti della cosiddetta ‘Rossini renaissance’, progetto che ha aperto scenari, fino ad allora impensabili, nella conoscenza e interpretazione della produzione musicale del Cigno di Pesaro.

PROGRAMMA

ore 18 RITRATTO DI ALBERTO ZEDDA

letture Cristian Della Chiara, Francesca Di Modugno, Silvia Melini

intervento di Gianfranco Mariotti

La Gioachino Orchestra, orchestra giovanile della Provincia di Pesaro e Urbino, diretta da Michele Mangani esegue Fantasia dal Barbiere di Siviglia di G. Rossini per due flauti ed archi (2015), di Michele Mangani; solisti Tommaso Bacchielli, Maria Laura Mangani

“Io sono soltanto un interprete, un mezzo di comunicazione fra personaggi come Rossini e le nostre anime. Devo dire che faccio questo mestiere con particolare passione ed entusiasmo, qualità che col passare degli anni invece di diminuire, lasciandosi andare alla stanchezza e al dubbio, mi sembrano aumentare. Ogni anno sono più interessato, più innamorato del mio autore, cerco di conoscerlo meglio, di collegarlo coi fatti dello spirito e della cultura della sua epoca. Ma soprattutto con le espressioni della nostra cultura contemporanea. Tutto questo dà alla mia giornata un significato, un senso importante”.

Così diceva di sé Alberto Zedda, direttore d'orchestra, musicologo e docente (ha anche insegnato all’Università di Urbino), nato a Milano il 2 gennaio 1928 e morto a Pesaro, il 6 marzo 2017. Dopo gli studî al Conservatorio di Milano dirige l’Orchestra da Camera del Politecnico e lavora frequentemente all’Angelicum di Milano (coltivando soprattutto la musica vocale del primo Barocco e del primo Settecento). Nel 1957 Zedda è vincitore del concorso internazionale della Rai per direttori d'orchestra. Da quel momento lo aspetta una lunga carriera sul podio delle più prestigiose istituzioni musicali: in Italia (La Scala, Santa Cecilia, il Maggio Musicale Fiorentino, per citarne solo alcuni) e all’estero, in Germania, Olanda, Belgio, Francia, Spagna, Gran Bretagna, Polonia, Russia, Israele, Stati Uniti, Cina e Giappone.E’ in questo stesso periodo che viene chiamato a dirigere la sua prima opera lirica: Il barbiere di Siviglia, di Gioachino Rossini. Sarà un incontro fatale. Sul Barbiere gravava, secondo Zedda, un imponente bagaglio di tradizioni esecutive spesso incompatibili con le indicazioni del testo musicale; decide quindi di rifiutare ogni trita consuetudine per attenersi, quanto più possibile, alla volontà rossiniana originale. Sua sarà la prima lettura critica della partitura del Barbiere che prenderà vita nel 1969 in una memorabile messa in scena scaligera diretta dal Maestro Claudio Abbado per la regia di Jean-Pierre Ponnelle. Nel 1971, a Pesaro la Fondazione Rossini presieduta da Wolframo Pierangeli inizia a intraprendere il monumentale progetto di pubblicazione di tutte le opere di Rossini in edizione critica. Per realizzare il progetto viene nominato un Comitato di Redazione composto da Bruno Cagli direttore del Centro Rossiniano di Studi, Philip Gosset e Alberto Zedda. Lo scopo dell’impresa non è solo la restituzione filologica delle opere - per sradicare una volta per tutte, lo storico pregiudizio che confinava Rossini nel ruolo di autore buffo) - ma anche la messa a punto di partiture che ne permettano concretamente l’esecuzione. Fondamentale, per questo, sarà dal 1980, la collaborazione con il Rossini Opera Festival. Fra il pubblico di quella prima del Barbiere alla Scala c’era un medico pesarese, grande cultore e appassionato di musica: Gianfranco Mariotti. Nel 1980 Mariotti diventa Assessore alla Cultura di Pesaro e inizia subito a lavorare sul progetto di un festival dedicato a Rossini che metta in scena tutte le opere in edizione critica. Pochi mesi dopo nasce la prima edizione del Rossini Opera Festival: in cartellone La Gazza ladra diretta da Gianandrea Gavazzeni per la regia di Sandro Sequi e L’inganno felice diretto dallo stesso Zedda con la regia di Bruno Cagli. Zedda sarà consulente artistico del ROF dal 1981 al 1992 e poi direttore artistico dal 2001 al 2015. Curerà le edizioni critiche di Gazza ladra (del ’79), Cenerentola (del ’98), dell’amatissima Semiramide (con Philip Gossett, del 2001) e poi del Barbiere di Siviglia (del 2009). Al Festival dirigerà diverse opere rossiniane ma in tutto il mondo guiderà le più grandi orchestre nell’esecuzione dei capolavori del genio pesarese: La cambiale di matrimonio, L'equivoco stravagante, L'inganno felice, La scala di seta, La pietra del paragone, L'occasione fa il ladro, Il signor Bruschino, Tancredi, L'italiana in Algeri, Il turco in Italia, Elisabetta regina d'Inghilterra, Torvaldo e Dorliska, Il barbiere di Siviglia, Otello, La Cenerentola, La gazza ladra, Armida, Adelaide di Borgogna, Mosè in Egitto, Ermione, La donna del lago, Maometto II, Semiramide, Il viaggio a Reims, Moïse et Pharaon, Le Comte Ory, Guillaume Tell; La morte di Didone, Le nozze di Teti e di Peleo, Giovanna d'Arco, Stabat mater, Petite messe solennelle.

E delle 34 registrazioni di opere eseguite sotto la sua direzione, ben 19 sanno quelle rossiniane. Direttore del Carlo Felice di Genova (nel ’91), della Scala di Milano (nel ’92), poi direttore artistico del Festival della Valle d’Itria e del Festival Barocco di Fano, Zedda sarà anche uno straordinario insegnante e scopritore di talenti nel campo della musica classica e lirica. Nel 1989 fonda l’Accademia Rossiniana (oggi dedicata allo stesso Zedda che la dirige fino alla sua scomparsa), con l’intento di rivolgersi a cantanti, direttori d’orchestra, musicologi, operatori culturali e appassionati d’ogni sorta per diffondere il “verbo” rossiniano che Mariotti, Zedda e gli studiosi della Fondazione Rossini venivano applicando agli spettacoli pesaresi.

Sposato con Graziella Rossi da cui ha una figlia, Paola, che gli darà tre nipotini (Valentina, Luca e Chiara, tutti musicisti) Zedda si risposa, molti anni dopo con Cristina Vásquez sua compagna di vita fino agli ultimi giorni. Il 28 ottobre 1998 viene nominato Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Il 25 marzo del 2000 è nominato Presidente onorario della Deutsche Rossini Gesellschaft. Nel 2005 è insignito del Premio Campoamor come migliore Direttore. Il 21 novembre 2007 l’Università di Macerata gli consegna  la Laurea Honoris Causa in "Scienze della comunicazione." Nel luglio 2008 Pesaro gli conferisce l’onorificenza di “cittadino benemerito”. Nel 2012 gli viene consegnato il Premio Campoamor a Toda una Carrera. Nel 2013 è nominato ‘Académico Correspondiente’ della Real Academia Sevillana de Buenas Letras. Nel 2014 il Circulo de Bellas Artes di Madrid gli consegna la Medalla de Oro. Nel 2017 vince l’International Opera Awards (Londra) e il Premio Internazionale terras sem sombra (Portogallo). Nel 2012 l’editore Ricordi pubblica un libro di Alberto Zedda: le Divagazioni Rossiniane: “taccuino di studio e di passione raccoglie eterogenee riflessioni di un musicista che, incontrato fortuitamente Rossini, è rimasto colpito dalla profondità delle sue creazioni musicali e drammaturgiche, tanto da dedicargli gran parte della sua energia”.

L'incontro è promosso da: Comune di Pesaro (Presidenza del Consiglio, Assessorati alla Bellezza e alla Crescita), Rossini Opera Festival, Fondazione Rossini, Banca di Credito Cooperativo di Gradara, in collaborazione con: Ente Olivieri, Associazione “Amici della Biblioteca Oliveriana”, Amat

Luogo:

chiesa della Santissima Annunziata

orario: 18

ingresso libero

informazioni: 0721.33344 biblio.oliveriana@provincia.ps.it 

accessibile ai disabili

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